I Succhi di frutta fanno bene alla nostra salute solo se assunti con moderazione, è preferibile scegliere quelli 100% frutta che non contengono zuccheri aggiunti.

I Succhi di frutta sono bevande analcoliche, ottenute separando la polpa dalla buccia e diluendola la prima in acqua.
Per molti è un’alternativa salutare alle bevande dolci e gassate, nonché un modo per arricchire la dieta quotidiana di grandi e piccini.
In realtà questa è una falsa credenza.
I succhi sono delle
bevande-alimento ma non sostituiscono l’assunzione di un vero frutto e di conseguenza non ne restituiscono il senso di sazietà.

Pediatri e nutrizionisti concordano nel limitare la quantità di succhi assunti, specialmente quando sono rivolti ai più piccoli. Questo perché contengono molti zuccheri ed un uso eccessivo potrebbe aumentare il rischio di obesità e nuocere alla salute dei denti.

Quanti succhi si possono bere al giorno?

Secondo gli esperti, i succhi di frutta non fanno ‘male’ in senso assoluto, ma è bene consumarli con moderazione, scegliendo quelli senza aggiunta di zucchero e all’interno di una dieta varia e equilibrata.
E’ importante perciò conoscere il contenuto di ciò che beviamo, e tenere bene a mente che bere un succo non equivale a mangiare il frutto corrispondente, tenere sott’occhio la quantità complessiva di zuccheri che ingeriamo nella giornata e, soprattutto per i più piccoli, educare al sapore e alla consistenza del frutto intero e non solo a quelli di spremute fresche o confezionate, magari ulteriormente edulcorate.

I succhi di frutta, quindi, si possono consumare seguendo alcuni accorgimenti, ovvero:

  • berne in quantità limitate, non in modo sistematico e non in sostituzione della frutta;
  • garantirsi un generoso apporto di fibra alimentare da frutta fresca, verdura, cereali integrali e legumi;
  • non consumarli come sostituti dell’acqua, soprattutto non come bevanda da aggiungere alla merenda;
  • non sommarli ad altre bevande zuccherate nel corso della giornata;
  • non somministrarli con il biberon nel corso della prima infanzia.

Esistono succhi migliori di altri?

Possiamo trovare succhi ottenuti da diversi tipi di frutta:

  • pera, pesca, albicocca
  • arancia, ananas, pompelmo
  • mirtillo, fragola, mela 
  • e a volte da ortaggi come carota, limone e pomodoro

E’ importante sapere che, dietro a ciò che definiamo in modo generico “succo di frutta”, esistono bevande differenti sul piano nutrizionale. Per questo bisogna distinguere fra tre diverse tipologie: succo di frutta, nettare o concentrato.

Succo di frutta

Costituito da frutta al 100% e può prevedere opzionalmente l’aggiunta di zucchero. Nel caso vengano aggiunti degli zuccheri al processo di lavorazione, la nostra legge prevede che sull’etichetta debba essere esplicitamente indicato con la menzione ‘zuccherato’ vicino alla denominazione.

La massima quantità di zucchero ammessa dalla nostra legislazione è 100 gr per litro.

Nettare di frutta

In questo prodotto la polpa del frutto viene utilizzata in misura superiore al 50% per la maggior parte dei frutti (fanno eccezione albicocca che richiede un minimo del 40% e frutti tropicali con un minimo del 25%).

A differenza dei succhi di frutta, qui non c’è bisogno di specificare la presenza di zucchero, in quanto una quantità minima di zucchero o miele è prevista per la lavorazione della polpa. È possibile invece specificare sull’etichetta, se non sono stati aggiunti, “senza zuccheri aggiunti”.

Concentrato

Si parla di concentrato invece, se non c’è il passaggio della diluizione e la polpa resta al 100%