Il Chianti e il Chianti Classico sono vini differenti, prodotti in zone diverse della Toscana.

Pochi sono a conoscenza di questa curiosa differenza tra Chianti e Chianti Classico. Il territorio di produzione del Chianti è compreso tra le città di Firenze e Siena, e a differenza di quanto si crede il Chianti Classico è il vino originale del Chianti.

Dopo che il Granduca di Toscana Cosimo III delimitò la zona di produzione del Chianti ad una piccola area, la grande richiesta di questo vino convinse i contadini dei terreni vicini a produrne uno simile.
Il vino veniva realizzato utilizzando gli stessi sistemi e uvaggi dell’area del Chianti, ma è a tutt’oggi un rosso Toscano diverso.

La grande richiesta di questo vino rosso ne favorì la fama in tutto il mondo, ed anche la conseguente perdita di conoscenza tra le due diverse origini e denominazioni.
È per questo motivo che nel 1924 vide la luce il Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca di origine: un gruppo composto da 33 produttori di vino rosso toscano decise di creare un organismo di controllo a tutela dei plagi.

Cosa li distingue?

La zona di produzione

Come primo punto di distinzione tra i due vini c’è sicuramente la zona di produzione.
Il Chianti Classico viene vinificato in una zona ben precisa di 700 chilometri quadrati divisi tra le province di Firenze e Siena. Questo lembo di terra fortunato comprende i comuni di:

  • Castellina in Chianti,
  • Gaiole in Chianti,
  • Greve in Chianti,
  • Radda in Chianti,
  • e in parte le superfici di Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e quelli di Barberino Val d’Elsa.

Ad oggi solo i vini prodotti in questo piccolo territorio e che rispettano i canoni fissati dal disciplinare di produzione possono essere definiti Chianti Classico.

Mentre il Chianti Doc e DOCG si produce nelle aree circostanti, ovvero nelle province di Pistoia, Prato, Firenze, Siena e Arezzo, un’area geograficamente molto più ampia.

La composizione

Una seconda caratteristica distintiva è la composizione stessa del vino. Entrambi sono ottenuti dal vitigno sangiovese, ma in diverse percentuali: un minimo di 70% per il Chianti ed un minimo di 80% per il Chianti Classico.
Il resto è un uvaggio con varietà internazionali quali cabernet sauvignon, merlot, o syrah; oppure varietà locali come il canaiolo o colorino. Il Chianti può essere anche 100% Sangiovese.

La coltivazione e il titolo alcolometrico

Ciò che distingue le due denominazioni Chianti e Chianti Classico non è solo la zona di produzione e l’uvaggio, ma anche coltivazione e titolo alcolometrico minimo, che per il Classico è almeno 12% vol. mentre per il Chianti è 10% vol.

Le caratteristiche organolettiche

Vi sono delle differenze anche in quanto a caratteristiche organolettiche.
Il Chianti è un rosso secco, sapido, con una buona acidità, sentori di fragola e frutti rossi.
Mentre il Classico DOCG ha colore rubino brillante, tendente al granato e odore profondamente vinoso. Il gusto è asciutto, sapido tendente con il tempo al morbido vellutato.

Quante sono le etichette del Chianti Classico?

Secondo il disciplinare di produzione, le etichette si dividono in:

  • Chianti Classico Gran selezione
    (vino prodotto da vigna singola, invecchiato minimo 30 mesi e con grado alcolico di 13% vol.)
  • Chianti Classico Riserva
    (invecchiato minimo 24 mesi e grado alcolico di 12,5% vol.)
  • Chianti Classico Annata
    (invecchiato minimo 12 mesi e grado alcolico di 12% vol.)