Fare una buona scelta è difficile, ma con qualche dritta sarà facile optare per la “Bollicina” perfetta in ogni occasione.

Non è facile scegliere la “bollicina giusta” per la giusta occasione, e più in generale non è semplice orientarsi nella vasta scelta che il mercato delle bolle ci offre.
Come scegliere, quindi, lo spumante giusto?
Possiamo affidarci all’etichetta per comprendere meglio cosa stiamo per assaggiare, anche questa risulta un pò complessa da decodificare.. ma nulla è impossibile! Basta qualche nozione da sommelier per imparare ad orientarsi nel mondo delle bollicine.

Il metodo di vinificazione della “Bollicina

Il vino nasce fermo, le bollicine sono invece opera di processi successivi.
Per creare uno spumante si parte da un vino base a cui vengono aggiunti zuccheri e lieviti per avviare una seconda fermentazione ed ottenere un vino con una quantità leggermente superiore di alcol e soprattutto con una certa quantità di anidride carbonica che lo renda spumeggiante.

Esistono tre metodi di produzione, il Metodo Classico o Champenoise, il Metodo Charmat o Martinotti e il Metodo Charmat lungo.
Per ognuno di essi la scelta del vino base ha una importanza fondamentale per la riuscita della “Bollicina” che l’enologo si è prefissato di raggiungere.
La scelta di un metodo di produzione rispetto ad un altro comporta delle differenze importanti anche nel nostro bicchiere.

Il Metodo Classico o Champenoise

Il processo di produzione è molto lungo e complesso, il vino base è curato per anni e studiato fino a quando si creano le cuvée. Solo gli enologi più capaci riescono a mettere insieme vini di annate molto distanti per poi creare qualcosa di nuovo e unico.
Con il Metodo Classico si ottengono vini più strutturati, che prevedono una maturazione in bottiglia.
Sono vini caratterizzati da bollicine più fini e persistenti, quindi adatti a tutto pasto, e non soltanto per brindisi memorabili.
Il metodo classico viene utilizzato da Champagne, Franciacorta, Trento, Fizz, Cava Alta Langa.

Il Metodo Charmat o Martinotti

Nel Metodo Charmat o Martinotti il vino base è più semplice. La seconda fermentazione avviene in grandi contenitori, l’esempio tipico è il Prosecco, questo riduce notevolmente i tempi dando vita ad un vino con aromi fruttati e aromatici adatto ad un consumo più immediato.

Generalmente fresco e leggero, questo vino sarà ottimo come aperitivo, ma potrebbe non essere sufficiente se dovessimo decidere di proseguire con la stessa bottiglia durante la cena perché la sua dolcezza sbilancerebbe troppo l’accostamento con le altre portate. Usano questo metodo gli Asti, i Prosecco, i Valdobbiadene, i Sekt e le Malvasia.

Il Metodo Charmat lungo

Questo metodo di spumantizzazione dura dai 9 ai 15 mesi, ed il lungo contatto del vino con i suoi lieviti all’interno della bottiglia dona al vino una struttura più importante e sentori più complessi.
Si distingue dal Metodo Charmat o Martinotti anche per l’utilizzo di particolari eliche all’interno delle autoclavi in cui riposa il vino, le quali favoriscono una risalita costante dei sedimenti della fermentazione.

Come di legge l’Etichetta della “Bollicina“?

Come abbiamo visto, leggere l’etichetta di una bollicina non è facile, ed ancora meno sapere con quale gusto si sposano meglio. In questo schema vediamo un piccolo memorandum:

  • Pas Dosé o Dosage Zéro o Brut Nature
    (sono spumanti secchi adatti agli antipasti, il pesce magro o di lago, molluschi e crostacei)
  • Extra Brut
    (si abbina al pesce più grasso come il salmone)
  • Brut
    (adatto ad antipasti e salumi di carne e primi piatti. Ma è un vino molto versatile che può accompagnare tutta la cena)
  • Extra Dry
    (uno spumante morbido adatto ai primi, alle torte e a piatti a base di verdure)
  • Secco o Sec o Dry
    (vino dolce adatto ai formaggi e alla pasticceria secca)
  • Demi-Sec o Dolce o Doux
    (sono adatti per il fine pasto)

Millesimo

Altro termine da tenere a mente è Millesimato che indica uno spumante che deriva da vini prodotti in una sola annata. La maggior parte degli spumanti non hanno indicazione dell’annata di produzione e sono solitamente frutto di cuvèè, blend di annate diverse. Quando troviamo il millesimo è indice di una vendemmia particolarmente buona.